sabato 5 agosto 2017

Un inno alla bellezza. Si chiudono i riti religiosi in onore della Madonna della Neve

«Il mare, il cielo, le stelle, Dio». E' stato un inno alla bellezza del creato, pronunciato da mons. Pietro Aliquò, a chiudere la festa religiosa dedicata alla Madonna della Neve, uno degli appuntamenti liturgici più attesi dalla comunità luciese che oggi si è stretta attorno all'immagine mariana venerata nel Santuario a lei dedicato. Ad ispirare il religioso, lo splendido scenario naturale che si apre allo sguardo di chi osserva i confini marini e terreni posti dinnanzi al borgo luciese, ma anche la solenne magnificenza della Cattedrale, che oltre il maestoso portale d'ingresso custodisce opere d'arte di straordinario valore e incomparabile bellezza. 
Prendendo la parola al termine della lunga processione che ha attraversato le vie del paese, mons. Aliquò ha inoltre ricordato la profonda devozione che il Beato Antonio Franco, il cui corpo incorrotto riposa in Cattedrale, nutriva verso la Vergine della Neve, al suo cospetto si recava a piedi nudi in pellegrinaggio. Una processione, quella di oggi, che a dispetto del caldo torrido ha visto come ogni anno una imponente partecipazione popolare, nel segno di quel legame spirituale che richiama laici e religiosi provenienti da diverse parti dell'Arcidiocesi. 
Prima dell'ingresso del simulacro nella Basilica, sorretto dagli infaticabili portatori, don Paolo Impalà ha ribadito la relazione d'amore che unisce Santa Lucia del Mela alla sua protettrice, mentre mons. Cesare Di Pietro, fresco di nomina a Vicario generale dell'Arcidiocesi, ha riflettuto dinnanzi ai devoti accorsi ai piedi della Cattedrale sullo spirito di umiltà con cui affronterà questo nuovo prestigioso incarico: «Non il potere ma il servizio - ha detto il rettore del Seminario messinese - è l'autentico spirito che deve animare la chiesa». Infine, sulle note della banda Randisi, la statua della Madonna con Bambino - le cui corone d'argento sono state restaurate dall'orafo Antonello Piccione, su donazione di Giuseppe Bella dell'azienda agricola "La Quercia" - ha percorso la ripida scalinata che conduce al portale di ingresso, accompagnata dall'applauso commosso della folla di fedeli presenti in Piazza Beato Franco.