giovedì 17 marzo 2016

Concretizzare azioni decisive contro l’inceneritore

COMUNICATO STAMPA

Il fronte contro l’inceneritore del Mela vanta ormai una “potenza di fuoco” non indifferente.
 Nei tre comuni in cui si è votato (San Filippo del Mela, Pace del Mela e Gualtieri Sicaminò) i NO all'inceneritore hanno raggiunto percentuali record: complessivamente 6450 NO, pari ad uno schiacciante 97,8% dei voti, con una differenza molto contenuta da comune a comune (dal 96% di San Filippo al 99% di Pace del Mela). E’ veramente molto difficile immaginare che se si fosse votato anche negli altri comuni del comprensorio i risultati avrebbero potuto differire in maniera sostanziale.
Domenica scorsa, quando ormai ci eravamo arresi all'evidenza che il maltempo avesse rovinato la manifestazione, ecco invece arrivare oltre 2000 temerari pronti a rischiare di ritrovarsi sotto un'acquazzone pur di manifestare contro l'inceneritore.
E’ ormai chiaro a tutti che questo temuto impianto ha incontrato la netta ostilità dell’opinione pubblica di tutta l’ampia zona che ne subirebbe gli effetti nefasti (secondo alcuni studi tali effetti ricadrebbero addirittura fino ad un raggio di 30 Km).
Fortunatamente (non era scontato), all’orientamento generale dei cittadini fa eco quello delle amministrazioni comunali, che finora hanno mostrato una indiscutibile sensibilità al problema dell’inceneritore.
Sensibilità ribadita nell’incontro di venerdì scorso al Teatro Trifiletti di Milazzo, organizzato dai presidenti dei consigli comunali del comprensorio, e con la presenza di vari sindaci alla manifestazione della scorsa domenica.

A questo punto, nella complessa partita contro l’inceneritore è necessario concretizzare azioni efficaci e potenzialmente decisive. E le occasioni in tal senso per le amministrazioni comunali non mancano di certo.

Già, perché forse ancora non tutti hanno chiaro che la realizzazione dell’impianto proposto da Edipower ha incontrato un grosso ostacolo: il Piano Paesaggistico dell’Ambito 9.
Si tratta del più forte strumento di pianificazione territoriale, gerarchicamente superiore a qualsiasi altro strumento urbanistico. Neanche il cosiddetto “Sblocca Italia” o una decisione governativa potrebbero scavalcarlo.  L’incompatibilità del progetto Edipower con tale Piano, ribadita peraltro nei pareri negativi della Soprintendenza e del Ministero dei Beni Culturali, è palese. Infatti l’Art.55 del Piano dispone chiaramente il divieto alla realizzazione di nuovi impianti industriali presso la raffineria e la centrale elettrica della riviera di levante del Milazzese.
Il parere negativo del Ministero dei Beni Culturali ha peraltro valore vincolante nell’ambito della Valutazione di Impatto Ambientale cui è sottoposto il progetto Edipower.

Capitolo chiuso quindi? Non proprio, perché:

1)     L’azienda è determinata a perseguire il suo infausto progetto, infischiandosene sia della volontà popolare, sia delle deliberazioni contrarie di praticamente tutti i comuni da Messina a Furnari, sia di ogni proposta alternativa all’inceneritore che noi stessi abbiamo avanzato sulla riconversione della centrale. E tale determinazione si è concretizzata nel ricorso depositato da Edipower lo scorso 23 Febbraio al TAR del Lazio contro il parere del Ministero dei Beni Culturali.

2)     La volontà del Ministro dell’Ambiente Galletti e più in generale del Governo Renzi è indiscutibilmente orientata verso la realizzare di nuovi inceneritori “ad ogni costo”. Alla volontà pro-inceneritori del governo nazionale fa eco la ricattabilità del governo regionale, che si traduce sostanzialmente in una sudditanza obbligata in materia di rifiuti, vista la perenne cattiva gestione del problema da parte della Regione Siciliana, che “vanta” livelli di raccolta differenziata da terzo mondo. Sudditanza che di fatto mette “fuori gioco” il Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti, che pure è stato aggiornato con il necessario adeguamento lo scorso Gennaio e che di fatto non prevede la realizzazione di classici inceneritori in Sicilia, o almeno non nelle dimensioni previste dal Governo Renzi e dal progetto Edipower.

3)     Il Piano Paesaggistico dell’Ambito 9 è vigente in Regime di salvaguardia in quanto adottato con DDG n.8470 del 4.12.2009, ma non risulta ancora approvato in via definitiva. Pertanto sarebbero teoricamente possibili delle motivate modifiche nell’approvazione finale da parte dell’Assessorato regionale ai Beni Culturali.

Non è difficile immaginare che delle pressioni volte a “rimuovere l’ostacolo” siano in atto. Pressioni che potrebbero essere volte proprio ad ottenere una modifica dell’art.55 del Piano Paesaggistico. E’ vero che una siffatta modifica dovrebbe essere motivata quanto meno da valide osservazioni inviate nei tre mesi successivi alla pubblicazione del Piano (avvenuta a cavallo tra il 2009 e il 2010), ma è anche vero che gli effetti di possibili (speriamo di no) “forti pressioni” dall’alto devono essere messi in conto.
E’ proprio su questi aspetti che si dovrebbe concentrare la “potenza di fuoco” delle nostre amministrazioni comunali: da un lato costituendosi in giudizio per avversare il ricorso di Edipower e dall’altro prendendo le difese dell’Art. 55 del Piano Paesaggistico dell’ambito 9.

Già con una lettera aperta dello scorso 22 Febbraio avevamo invitato le amministrazioni comunali ad inoltrare una formale richiesta all’Assessore regionale ai Beni Culturali Carlo Vermiglio per ottenere l’approvazione del Piano senza modifiche dell’Art.55, soprattutto per quel che riguarda le prescrizioni che vietano la realizzazione di nuovi impianti nell’area industriale del milazzese.
Sembrerebbe che i Sindaci dei sette comuni dell’AERCA abbiano colto l’invito, anche se la richiesta che avrebbero inviato all’assessore Vermiglio non è ancora stata resa pubblica nel dettaglio, ma appare necessario che anche le amministrazioni del comprensorio facciano altrettanto.

Nell’incontro di venerdì scorso al Teatro Trifiletti il vicepresidente del consiglio comunale di Merì, Marilisa Grillo, ha letto il testo della richiesta che la propria amministrazione ha inviato a Vermiglio, che riportiamo integralmente:

“Egregio dott. Carlo Vermiglio,

Il Piano Paesaggistico dell’Ambito 9 – Area della catena settentrionale (Monti Peloritani) è stato adottato con DDG n.8470 del 4.12.2009.
Il suddetto Piano ha acquisito enorme rilevanza nell’ambito della Valutazione di Impatto Ambientale del progetto “Impianto di valorizzazione energetica di CSS da realizzarsi nella Centrale Termoelettrica esistente di San Filippo del Mela (ME)”, la cui istanza è stata presentata da  Edipower SpA al Ministero dell’Ambiente il 22 settembre 2015.
Il progetto prevede la realizzazione di un gigantesco impianto di incenerimento, con capacità di 510.000 tonnellate l’anno di CSS (combustibile derivato da rifiuti), rischiando di inficiare ulteriormente l’incantevole paesaggio del golfo di Milazzo, nonché di aggravare i rischi sanitari per la popolazione del già martoriato comprensorio della Valle del Mela.

La Soprintendenza di Messina ed il Ministero per i Beni e le attività culturali hanno espresso parere negativo nei confronti del suddetto progetto rispettivamente il 5 Novembre ed il 2 Dicembre 2015.
Tali pareri si fondano sull’incompatibilità del progetto con il Piano Paesaggistico d’Ambito 9 ed in particolare con l’art. 55, il quale, in merito agli impianti industriali del milazzese, fissa concetti chiari e sacrosanti:

“Il paesaggio [del milazzese] … possiede valenze storiche, paesaggistiche, architettoniche ed ambientali notevolissime e storicamente vede una zona fra le migliori e le più ambite proprio nella riviera di levante, oggi sede di insediamenti industriali che confliggono fortemente con i valori e le valenze che i luoghi ancora possiedono, rispetto a cui soprattutto alcuni impianti industriali si configurano come detrattori paesaggistici tra l’altro lesivi di potenzialità economiche non indifferenti
[Tali impianti] hanno avuto gravi ricadute negative sia sullo sviluppo urbanistico e più in generale sul contesto territoriale delle aree limitrofe, soggette a grave degrado paesaggistico-ambientale…, sia sullo sviluppo economico, con ricadute negative per l’intera provincia.
[…]
In un’ottica di sviluppo sostenibile è necessario rimuovere gradualmente i fattori di degrado e recuperare e riconvertire l’area, favorendo attività produttive a basso impatto ambientale che garantiscano la conservazione e, soprattutto, la trasmissione alle generazioni future di un patrimonio culturale e paesaggistico irripetibile.
[…]
Gli impianti di produzione d’energia e di raffinazione rappresentano i due poli industriali a maggior incidenza sui fattori di degrado del Paesaggio Locale e costituiscono detrattori paesistici.[…] E’ necessario che vengano adottati tutti i possibili accorgimenti per ridurre il carico inquinante e mitigare l’impatto visivo di tali impianti ed è vietato il potenziamento degli stessi e l’ampliamento delle aree interessate.
Deve essere prevista la graduale e progressiva eliminazione degli impianti anzidetti e una riconversione produttiva dell’area che non confligga con la sua naturale vocazione paesaggistica.”

Il Piano Paesaggistico dell’Ambito 9 è vigente in regime di adozione, ma, da quanto risulta, non ancora approvato.
Appare evidente come un’approvazione del Piano che confermi l’indirizzo sopra riportato per l’area industriale di Milazzo diviene di precipua importanza per salvaguardare sia la salute dei 150 mila cittadini che vivono nel comprensorio, sia il suo patrimonio culturale e paesaggistico, nonchè le importanti potenzialità economiche che da esso derivano.
Tale esigenza è dovuta anche al ricorso che Edipower S.p.A. ha depositato il 23 Febbraio c.a. al TAR del Lazio contro il parere, di natura vincolante, del Ministero per i Beni e le attività culturali.
Per i motivi sopra riportati si richiede l’approvazione del Piano Paesaggistico dell’Ambito 9 e soprattutto la conferma, senza sostanziali modifiche, dell’art. 55 ed in particolare degli indirizzi, delle direttive e delle prescrizioni della specifica 12D- Paesaggio della riviera di levante”.

Sulla scorta di questa esemplare iniziativa, auspichiamo che anche le altre amministrazioni si muovano in maniera analoga, facendo propria, qualora non lo avessero già fatto, una simile richiesta all’Assessore regionale dei beni culturali e dell'identità siciliana.
Auspichiamo inoltre le amministrazioni comunali a costituirsi in giudizio per avversare il ricorso presentata al Tar del Lazio da Edipower.


Comitato dei cittadini contro l’inceneritore del Mela