martedì 12 gennaio 2016

Chiacchiere di Carnevale...

Tiziana Parisi- Qualcuno ha visto Arlecchino? E Colombina?
Difficile, anzi, direi quasi impossibile ritrovare le vecchie maschere, quelle della tradizione storica  carnevalesca per intenderci, ai giorni nostri. Eppure fino agli anni '80 del secolo scorso esse erano ancora più o meno presenti. Facevano capolino, ad esempio, durante la festa che si svolgeva alla scuola elementare, di solito il giovedì grasso, dove si permetteva ai bambini di recarsi in costume, oppure quando ci si presentava insieme ai genitori alle feste da ballo organizzate in casa di amici o conoscenti; le porte erano aperte a tutti, era sufficiente che uno della comitiva si facesse riconoscere e garantisse per il gruppo. Non c'era ancora l'incubo della famosa tassa da pagare sulla musica e le feste proliferavano per i vicoli.
Ed ecco, quindi, i vari Pierrot, con la lacrima dipinta sulla guancia, i molti Arlecchino, qualche  Pulcinella, gli innumerevoli Zorro, Cappuccetto Rosso, la Spagnola, la Zingara...Ma, più di ogni altro, perché a portata di tutti, era il travestimento improvvisato, realizzato cioè con quello che era facilmente reperibile in casa, preferibilmente appartenente all'altro sesso; uomini travestiti da donne e viceversa andavano per la maggiore.
Intanto le maestre facevano studiare ai propri alunni le maschere tradizionali italiane:
Pulcinella (napoletano), Arlecchino (bergamasco), il Dott. Balanzone (bolognese), Gianduia (piemontese), Pantalone (veneziano), Meneghino (milanese), Peppe Nappa (siciliano), ecc..

Da qualche anno a questa parte, dopo un lungo periodo di astinenza da qualsiasi tipo di festeggiamento locale, che ci spingeva a recarci in altre città per seguire i famosi “carri”, è tornato  a S.Lucia del Mela “U Catalettu”, nel tentativo di recuperare la tradizione luciese  tramite il processo a “Cannaluari”, la sua condanna a morte, il funerale e il rogo finale, oltre all'innovazione introdotta dal Concorso “I lapi di Cannaluari”, senza tralasciare le degustazioni dei prodotti tipici carnevaleschi. Quanto alle maschere presenti, se ne possono trovare di diverse tipologie,  ispirate ai temi più svariati, sia realistiche che fantastiche, del mondo animale, vegetale, tratte da film, cartoni, televisione, politica...


Insomma.. passato, presente e futuro vi aspettano nei giorni 7 e 9 febbraio a S.Lucia del Mela, per festeggiare insieme questo riscoperto momento di ilarità, precedente il clima quaresimale che avrà inizio il giorno successivo.

Al più presto il Blog del Mela, l'associazione organizzatrice dell'evento, diffonderà il programma dettagliato della manifestazione. Nel frattempo, sono ancora aperte le iscrizioni al Concorso delle lape, che tanto successo hanno riscosso nelle edizioni precedenti e dove, ancor più che vincere, è importante partecipare, aggregarsi, preparare tema e costumi, socializzare, lavorare per un comune obiettivo, che è la buona riuscita di questa grande festa per adulti e piccini.