giovedì 22 aprile 2010

Consiglio comunale capitolo primo. Note a margine

Ringrazio il consigliere Bella, e il consigliere Cannuni che è intervenuto per rafforzare quanto affermato dal primo, per i preziosi suggerimenti che mi sono stati rivolti, praticamente pochi minuti dopo l'inizio, durante il consiglio comunale di lunedì, che mi fanno però sorgere un dubbio di legittimità, per usare una parola tanto in voga durante le riunioni del nostro civico consesso: mi chiedo, se la seduta non è aperta (e non prevede quindi il coinvolgimento del pubblico), ci si può rivolgere al pubblico, ad una persona in particolare - nel caso specifico, io - apostrofandola, anche se non per nome, con un riferimento chiaro e inequivocabile al suo ruolo ("corrispondente della Gazzetta del Sud"), interpellandola e chiamandola in causa, senza che quest'ultima possa intervenire per replicare giacchè non previsto dal regolamento? Devo supporre che il mio sia un dubbio ozioso, dal momento che se non fosse stato legittimo sarebbe stato rilevato dagli altri consiglieri presenti e ben a conoscenza delle regole del consiglio, ma il dubbio mi rimane, anche perchè non è la prima volta che vengo citata.
Detto questo, mi preme sottolineare che:
- E' mio dovere rispettare le regole di scrittura che il mestiere mi impone e gli spazi che il quotidiano per il quale lavoro riserva alle cronache consiliari del comune luciese (Santa Lucia del Mela non è l'ombelico del mondo e la Gazzetta del Sud non è un foglio parrocchiale!): ovviamente, non posso riportare gli interventi dei consiglieri, perchè non sono nè la segretaria nè il tecnico che registra, ma sono una giornalista che ha il dovere di raccontare i fatti e il diritto di farlo nel modo che ritiene più opportuno;
- Per ragioni morali, professionali, istituzionali non posso, non voglio e non devo difendere le ragioni della minoranza o della maggioranza; il mio è un ruolo di informazione: sono fiera e orgogliosa di rivendicarne libertà, autonomia, indipendenza. I consiglieri hanno i propri spazi e i propri strumenti per combattere le battaglie in cui credono, il mio compito è quello di renderne partecipe l‘opinione pubblica. Qualora si renda partecipe me, si capisce: non mi risulta, ad oggi, che qualcuno dei consiglieri mi abbia contattata per diffondere un‘iniziativa, un progetto, un‘idea ed io non abbia assolto alla mia funzione;
- Amo la chiarezza, credo nell‘onestà intellettuale, apprezzo il confronto. I rumori di sottofondo non mi interessano, la politica si fa nelle sedi deputate, il rispetto dei ruoli è il presupposto per il buon funzionamento di una macchina democratica;
- Infine, credo che i cittadini abbiano diritto a impegno, competenza, senso di responsabilità da parte dei consiglieri comunali, eletti per prendere decisioni che riguardano l’interesse collettivo e non per mettere in scena il teatrino delle allusioni, delle ripicche, delle recriminazioni, delle polemiche futili, delle strumentalizzazioni, con capricci da primo attore o colpevoli silenzi da comparse.

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