lunedì 31 agosto 2009

L'estate sta finendo...

...ed è tempo di bilanci per l’assessore allo sport e spettacolo Santo Pandolfo, artefice del cartellone estivo realizzato grazie anche alla direzione artistica di Filippo De Mariano e alla collaborazione delle associazioni locali. Torno sull'argomento, che ha suscitato diversi commenti, attraverso le parole dello stesso Pandolfo, il quale ha passato in rassegna i diversi appuntamenti, ma senza farne la cronaca, giacchè, dato il luogo in cui mi trovo sin dai primi giorni di agosto, di questo cartellone ho personalmente visto davvero ben poco.
"Sono soddisfatto perché con le varie proposte è stata allestita un’offerta diversificata, che ha valorizzato gli scorci più belli del paese e ha attratto tanti luciesi, ma anche un pubblico numeroso proveniente da fuori” ha detto l’assessore. “Le serate luciesi sono state allietate da molteplici appuntamenti musicali: una menzione speciale merita il duo acustico Giuseppe Cirino e Giovanni Sciotto. In primo piano anche lo sport, con i giochi di “Riuniamo i riuni” che hanno visto trionfare la squadra di Piazza Duomo, con la partecipazione di moltissimi giovani luciesi e delle associazioni Coppola Nera, Medi-terra-nèo, Oratorio della Gioia-Madre Teresa di Calcutta.”. Non sono mancati eventi eminentemente culturali, come “Arte Antiqua” dedicato all’arte sacra, con gli esperti Rosalba Gitto e Libero Rappazzo e l’assessore provinciale ai beni culturali D’Agostino. Artisti per le vie del centro storico in occasione di “Mo-Arte” e l‘iniziativa “Chiese e musei aperti” grazie alla partecipazione di numerosi volontari. “L‘evento culturale dell‘estate rimane indiscutibilmente il primo Corteo storico “Alla corte di Federico”, la rievocazione storica dell’ingresso nel 1228 a Santa Lucia del Mela di Federico II di Svevia, con personaggi in fastosi abiti d’epoca, sbandieratori, musici e saltimbanchi” afferma Pandolfo. Si sono rinnovati anche quest‘anno la rassegna teatrale e l‘appuntamento con la tradizione e la buona cucina di “Sapori e dintorni”, il quinto festival Medi-terra-nèo sul tema dei rifiuti e la “Corrida”. “Il clou del cartellone, legato ai festeggiamenti in onore della Madonna della Neve, ha visto quest’anno la partecipazione dei ragazzi di Amici di Maria De Filippi, che hanno entusiasmato soprattutto il pubblico giovanile. Non hanno deluso le aspettative il tradizionale concerto della banda musicale Randisi e lo spettacolo pirotecnico dall’alto del Castello. L’estate luciese si è conclusa con due appuntamenti legati al mondo della moda e della bellezza: il concorso nazionale “La Bella d’Italia” e “Miss moda in Vacanza”.

sabato 22 agosto 2009

San Nicola in montagna, la festa sacra e le tradizioni popolari

Culminano domani i festeggiamenti in onore della Madonna della Provvidenza, celebrata nella zona di San Nicola in montagna. La festa, preceduta dalla novena, dai riti mariani e dalle giornate dedicate alla sofferenza, alla famiglia e all'infanzia, si concluderà con la processione del simulacro portato a spalla per le strade della contrada, tra canti e preghiere devozionali. Tipiche le manifestazioni folkloriche, con i giochi popolari in programma domani, e le iniziative di conservazione della cultura contadina, come la sagra del pane caldo che si svolgerà stasera accompagnata da musiche popolari. L'origine di questa festa, particolarmente sentita dagli abitanti della piccola e suggestiva frazione di montagna, risale ai primi anni '60, quando venne ultimata la realizzazione della chiesetta votiva dedicata alla Madonna della Provvidenza. Il santuario venne innalzato per opera di un devoto, Salvatore Alibrando, scampato miracolosamente alla guerra civile spagnola nel 1938, a Saragozza. L'edificio, realizzato su un terreno ottenuto in concessione dal comune, fu completato con l'aiuto di mons. Raffaele Insana, al tempo rettore del seminario luciese, il quale commissionò a Roma una statua della Madonna della Provvidenza, che il 7 ottobre 1963 venne portata in processione nella nuova chiesa di San Nicola. Da allora la festa si rinnova ogni anno la prima domenica dopo il 15 agosto, animando la contrada e le zone limitrofe.
(le foto sono tratte da www.santaluciadelmela.eu)

Scambi culturali e commerciali: la CE approva il gemellaggio con la Bulgaria

Promuovere il dialogo e la convivenza tra culture diverse, rafforzare la cooperazione tra paesi europei, organizzare scambi tra studenti e incontri tra cittadini che vivono in aree diverse. Questi gli obiettivi del progetto di gemellaggio che la Commissione Europea ha approvato per una rete di centocinque comuni sparsi in vari paesi del vecchio continente, tra cui Santa Lucia del Mela. Il centro luciese ospiterà per una settimana una delegazione proveniente dalla Bulgaria, coinvolgendo i cittadini, le associazioni, gli imprenditori e il mondo della scuola in un programma di attività sul tema dell'identità europea e del dialogo interculturale. "La conoscenza reciproca e il confronto sono fondamentali per creare una rete di cooperazione mirata allo sviluppo sociale ed economico" afferma l'assessore al turismo e alle attività produttive Franco Interisano, promotore dell'iniziativa. "Crediamo nel valore del gemellaggio come strumento di scambio, per individuare bisogni comuni e risorse differenti, promuovendo la cittadinanza europea attiva e guardando ai nuovi sviluppi istituzionali che derivano dall'Agenda di Lisbona". Questi temi saranno al centro di una tavola rotonda per riflettere sull'appartenenza ad una storia comune e sul valore delle differenze. Nel corso delle attività in programma, la delegazione ospite e i cittadini luciesi metteranno a confronto tradizioni gastronomiche, folkloriche, culturali, sportive. Il progetto prevede anche un tour della delegazione bulgara nelle città vicine, da Milazzo a Messina. Il gemellaggio si concluderà con la firma di un "patto di fratellanza" e con la programmazione di un piano annuale e triennale di scambi culturali ed economici.

mercoledì 19 agosto 2009

Chiesa di San Michele Arcangelo: l'urgenza dei restauri e la scomparsa delle sculture

Potrebbe trattarsi di un furto la scomparsa della scultura di un angelo dall'altare in pietra della diruta chiesa di San Michele Arcangelo, risalente al XV secolo. Della chiesa, situata in via Facciata, rimangono il portale a tre cuspidi e l'altare, in cui si intravedono delle colonne ed una tavola scolpita con due angeli, oggi spariti. Le sculture sono scomparse dalla sede originaria in tempi diversi. L'ultimo ad aver misteriosamente preso il volo è l'angelo situato a destra, sparito dopo la rimozione dei rovi e dei rampicanti che invadono i resti della chiesa, effettuata l'estate scorsa. Per la chiesa, che versa in stato di forte degrado, esiste da anni un progetto di restauro mai messo in opera, che oggi l'amministrazione comunale sta provvedendo a revisionare. Trattandosi di episodi recenti, si potrebbe sperare di recuperare le sculture per restituire all'altare la sua bellezza in sede di restauro, portando alla luce detriti e tracce di elementi architettonici e decorativi che giacciono sotto i rovi. Il merito di aver scoperto la scomparsa delle sculture dell'altare va a Santo Arizzi, restauratore, che aveva scelto l'opera per un laboratorio di restauro architettonico nell'ambito di storia e conservazione dei beni architettonici ed ambientali presso l'Università di Reggio Calabria. Il progetto non si è però realizzato per l'impossibilità di entrare all'interno dell'edificio, a causa dei rovi e dei rampicanti. A richiedere con urgenza interventi di restauro è gran parte dei beni architettonici del paese, in particolare le chiese chiuse al culto che, come questa, sono abbandonate da anni. La chiesa di San Michele Arcangelo è parte integrante del patrimonio storico-artistico luciese. Accanto ad essa sorgeva un ospedale, che doveva essere con molta probabilità un convento francescano, dove i malati di peste erano affidati alle cure dei monaci, sotto la guida del servo di Dio Mons. Antonio Franco, per il quale è in corso la causa di beatificazione. Negli anni si è lentamente sgretolata ed è stata oggetto di un contenzioso tra il comune e un privato. Per molto tempo l'altare, venuto alla luce recentemente, è rimasto seppellito dai rovi. Oggi la scomparsa delle sculture è l'ultimo capitolo di una lunga vicenda segnata dall'incuria.

lunedì 17 agosto 2009

Verso l'Abruzzo: le missioni del gruppo comunale di Protezione Civile

Prende il via domani la seconda missione del gruppo comunale di protezione civile diretta in Abruzzo, dove i primi volontari si sono già recati a svolgere servizio presso il campo della protezione civile siciliana allestito a Tornimparte, comune a pochi chilometri da L'Aquila. Il primo gruppo, composto dal coordinatore Angelo Letizia e da Rosario Torre, Antonino Villa, Giuseppe Villa e Catena Toldacci si è occupato di garantire la vigilanza e la sicurezza degli ospiti del campo, per la maggior parte anziani, mediante il controllo degli ingressi e l'identificazione dei residenti, lavorando giorno e notte per supportare materialmente e soprattutto moralmente la cittadinanza orami stremata dalle scosse che si continuano a verificare. "Ci siamo diretti in colonna mobile verso l'Abruzzo insieme al gruppo di volontari e funzionari del dipartimento, tutti della provincia di Messina, eravamo ottanta circa" racconta il coordinatore Letizia ricordando le sensazioni vissute all'arrivo in quelle terre devastate: "un immenso disastro, paesi e frazioni completamente chiusi al transito, strade intransitabili anche ai pedoni, mucchi di macerie. Abbiamo però anche visto le case che il governo italiano sta facendo costruire. Esistono davvero". Un segno di speranza in un abisso di desolazione: "oltre all'assistenza materiale è molto più importante stare accanto alla popolazione abruzzese anche per una sola parola di conforto. La popolazione assistita nel campo siciliano continuamente ci ringraziava per il nostro affetto e si sentiva grata alla Sicilia per il fattivo aiuto offerto".
"Sono soddisfatto per i progressi fatti dal nostro gruppo comunale che a distanza di meno di un anno dalla nascita è oramai operativo. Siamo stati uniti come fratelli partecipando con vero amore alle attività della grande famiglia della protezione civile, in un clima di grande amicizia con i componenti delle altre associazioni e la cittadinanza" afferma con soddisfazione Angelo Letizia, raccontando alcuni particolari della missione. "Durante la nostra permanenza è nata una bambina, e noi tutti volontari e funzionari abbiamo acquistato a nostre spese dei regali e organizzato una grande festa, mentre la protezione civile nazionale ha fatto arrivare in tempo reale una rulotte nuova di zecca per garantire la necessaria assistenza. Un ringraziamento particolare ai volontari che hanno permesso al nostro gruppo di distinguersi durante la permanenza in Abruzzo".
I volontari luciesi in partenza domani sono, oltre al coordinatore Letizia, Mauro Grillo, Nicola Coco e Lorenzo Manna. Anche per questa missione, supportata dal dipartimento regionale, l'assessore con delega alla protezione civile Franco Interisano ha curato l'acquisto di divise e attrezzature necessarie, ma non è mancato il sostegno di ditte private che hanno contribuito acquistando le scarpe antinfortunistiche. Il rientro è previsto il 27 agosto.


martedì 4 agosto 2009

Viaggio alle radici: "Mo-arte", i percorsi artistici e la riscoperta del centro storico

Se è vero, come diceva qualcuno, che tutte le arti contribuiscono all'arte più grande di tutte, quella di vivere, socchiudendo le porte di una dimensione tanto più magica quanto più riflettente la nostra anima, è altrettanto vero che riappropriarsi della propria storia significa recuperare un'identità, individuale e collettiva, che fa parte della memoria dei luoghi e, in definitiva, della vita condivisa su un territorio, con la sua sapienza atavica e popolare, racchiusa negli accadimenti quotidiani della civiltà contadina, e il suo patrimonio di incontri tra culture e mondi che ne trasformano lentamente il volto arricchendolo dei segni architettonici sedimentati e stratificati nei secoli, sino a noi. I sogni e i proverbi, del resto, hanno la stessa natura, seppur appartenendo gli uni al regno etereo della fantasia e gli altri a quello della materialità della terra. Per questo beni culturali e tradizioni si servono della stessa lingua, quella della memoria, come insostituibili parti del luogo, e del popolo, di cui sono espressione.
Il valore della memoria storica è non solo in quanto chiave di lettura del passato ma anche come responsabilità di conservazione del patrimonio. Promozione, comunicazione e valorizzazione del patrimonio artistico luciese, in parte illustrato anche nel corso di "Arte Antiqua", convegno recentemente organizzato da "Iride" sull'arte sacra, in una strategia di riqualificazione del tessuto urbano e sociale del centro storico sono indispensabili per puntare su un turismo di qualità, incentivando l'economia e i servizi. Dal punto di vista identitario conoscere, tutelare e amare i beni culturali significa invece riappropriarsi delle proprie radici, con la sensibilità e il rispetto necessari per mantenere viva la fiamma del passato che brucia nel presente. E' una combustione necessaria, che trova un naturale percorso attraverso il linguaggio dell'arte. Lo dimostra un evento come quello di ieri, "Mo-arte", "movimento dal basso", con la direzione artistica di Filippo De Mariano, inserito nel cartellone dell'estate luciese curato dall'assessore Santo Pandolfo (non quello della foto sulla Gazzetta! mi scuso con gli interessati), che ha inaugurato il programma civile di festeggiamenti in onore della Madonna della Neve, in prosecuzione stasera con il tour dei ragazzi di "Amici di Maria" e culminante domani con il concerto della premiata banda musicale "Randisi", diretta dal maestro D'Amico.
Un evento che mi sembra racchiuda in una formula vincente il giusto connubio tra arte e artigianato, tradizioni popolari e patrimonio storico. Chiese aperte, visite al museo e alla cripta dei Cappuccini, mostre di foto, quadri, sculture, esposizione di artigianato, sulle note dei “Coppula Nira” in concerto, tra i balli popolari del gruppo folk “il Girasole”, i sapori tipici, la rievocazione di un tradizionale rito contadino come la cosiddetta “mazziata du rautigna”. Un evento quasi perfetto che mi auguro di vedere riproposto. Lo scenario naturale rappresentato dalle viuzze del centro storico ha ospitato le creazioni di artisti, per lo più luciesi, intervallate da parole poetiche, forse non ben visibili, ma piacevoli per chi avesse voluto soffermarsi a leggerle. E mentre la piazza antistante il palazzo comunale ospitava l'esposizione di creazioni artigianali, alcune ormai prossime a scomparire, come la lavorazione delle campane, di fronte alla scalinata del Duomo l'intrattenimento musicale affidato agli infaticabili "Coppula Nira" e la degustazione di vino e pane caldo. Un percorso illuminato conduceva alla zona dei Cappuccini, dove molti, per la prima volta, hanno avuto l'occasione di visitare la cripta e la chiesa, solitamente tenuta chiusa, che custodisce dei veri e propri tesori come l'altare in legno. L'arrivo era preparato da un suggestivo evento nell'evento, con la mostra fotografica a cura di Carlo Aloi. Porte aperte anche alla Basilica Cattedrale, al museo etno-antropologico e alla preziosa e bellissima, nonchè poco conosciuta e valorizzata, chiesa di San Nicola, anche se non tutti, tra i moltissimi che hanno partecipato alla serata, se ne sono resi conto. Ma questi sono particolari tutto sommato trascurabili, e correggibili, nel bilancio complessivamente più che positivo di una serata affidata all'impegno totalmente gratuito del bravo Filippo De Mariano, da annoverare nella schiera degli artisti luciesi di ultima generazione, e di tutti i cittadini che si sono messi in gioco prestando il proprio tempo e il proprio entusiasmo.
Personalmente, credo che sia stato uno degli eventi più riusciti delle ultime estati luciesi, nonostante i mugugni dei più tradizionalisti contrari al cambio di data (il 3 e non il 4), proprio perchè, per quanto premesso, in linea con lo spirito dei luoghi, che ci indica quanto più necessario sia valorizzare le nostre risorse autentiche di fronte allo sfacelo culturale della tv che propone i suoi falsi, illusori e provvisori miti: dai tanto amati ragazzi di "Amici", che senza dubbio stasera riempiranno la piazza, ma che, con la formula del talent-show (più show che talent), sono il prodotto di una diseducazione alla fatica e alla gavetta, fino ai concorsi di bellezza che reificano il corpo femminile, umiliando il carattere, l'intelligenza, la personalità di chi vi partecipa e mortificando l'essere donna, che sono il prodotto di una diseducazione all'impegno, al sacrificio e allo studio, che alla fine sono gli unici mezzi che, nella vita, pagano davvero. Ma anche questa è estate, e forse c'è bisogno di leggerezza, e forse bisognerà pure pensare all'aspetto commerciale della programmazione. Ma, forse, quella di ieri sera è la condizione nella quale vorremmo sempre vedere il nostro paese.